A seconda della varietà,oltre che all’epoca, cambia la sfumatura di colore della fioritura. Ma cambia anche il colore della foglia e il viraggio autunnale della stessa e le dimensioni della pianta. Tra quelli che mi entusiasmano maggiormente trova posto il “miscanthus s. variegatus” dalle foglie striate di bianco che danno luce alla composizione, la varietà “purpurascens” per la colorazione autunnale delle foglie, “adagio” dalla fioritura dorata, il “zebrinus” per le particolari foglie zebrate verde e giallo, “ferne osten” per le dimensioni contenute.Di seguito la foto del “miscanthus rotfush”, a fioritura molto chiara, direi bianca.
24 novembre 2010
Miscanthus: oro, argento e rame
A seconda della varietà,oltre che all’epoca, cambia la sfumatura di colore della fioritura. Ma cambia anche il colore della foglia e il viraggio autunnale della stessa e le dimensioni della pianta. Tra quelli che mi entusiasmano maggiormente trova posto il “miscanthus s. variegatus” dalle foglie striate di bianco che danno luce alla composizione, la varietà “purpurascens” per la colorazione autunnale delle foglie, “adagio” dalla fioritura dorata, il “zebrinus” per le particolari foglie zebrate verde e giallo, “ferne osten” per le dimensioni contenute.Di seguito la foto del “miscanthus rotfush”, a fioritura molto chiara, direi bianca.
Il cavallo e il pulcino
…Il cavallo avanzava lento,con il muso a sfiorare terra, fissando il piccolo pallino giallo che, forse spaventato forse inconsapevole, stava immobile tra l’erba. E a fatica lo vedeva e arrivato con il respiro sul piccoletto dilatava le narici per odorare e capire se…era un fiore, o un figlio di un fiore…
Ed io guardavo preoccupato e temevo che il gigante aspirasse il pulcino, o magari lo spegnesse con uno zoccolo.
Ma il cavallo teneramente lo fissò e gli chiese : “E’ novembre: se il fiore di un tarassaco non sei, cosa sei che sboccia d’autunno?”
E il pulcino: “PIO!”
E il cavallo perplesso da un fiore che risponde “Pio!” alzò la testa, fece due passi indietro e di nuovo indifferente, si mise a pascolare la sua erba.
Il pulcino, per niente spaventato dall’incontro con il gigante al primo giorno di vita (e vorrei vedere voi!), con uno slancio roteò le sue zampine e raggiunse i suoi fratellini, e tutti insieme via, da mamma chioccia!
Ma ecco, ancora più curiosi a fissare stupiti il cavallo!E si chiederanno : “Ma se piume non ne ha, che razza di cosa sarà?”
Certe volte gli animali, a guardarli, sembra abbiano un’anima.
Alcuni, di sicuro, ce l’hanno.
16 novembre 2010
Impavida salvia!
14 novembre 2010
Pianta che ti passa....
Penso che queste di oggi saranno le ultime piantumazioni del 2010. Dopo settimane di pioggia ecco sistemati gli ultimi 100 bulbi di narciso. Spero di raccogliere tante emozioni quando a marzo busserà la primavera, e il boschetto si riempirà di questi generosi fiori!
Visto che ho una grave patologia incurabile che è quella del piantar sempre, ogni autunno pianto un folto gruppo di bulbi in una zona diversa, così quando gli anni si sommeranno avrò una fioritura immensa!
Ogni volta però la cosa più difficile e irrimediabile è far passare l'inverno... intanto piantando colmiamo questi giorni grigi di novembre e sogniamo la primavera... e ti passa la malinconia!
11 novembre 2010
Fiera di essere anatra mandarina!
Da anni nuotano nello stagno del giardino queste anatre.E ogni anno con la loro muta mi estasiano nuovamente. E' in questo periodo autunnale che si vestono del loro abito migliore e iniziano le loro danze d'amore nell'acqua e le femmine rispondono disegnando cerchi con il capo abassato a sfiorare l'acqua.
E a guardarle le si legge la loro fierezza!Si gonfiano e sfilano tra le ninfee.
I colori dei maschi sono perfetti, ben delineati nei segni del piumaggio e delicatamente sfumati entro le parti delimitate.Le vele che spuntano da sotto le ali sono superbe!
Quando vidi un documentario sulla loro vita e riproduzione in natura nelle immense foreste russe e cinesi, restai meravigliato.Incredibile è l'avventura che compie nei primi 2 giorni di vita l'anatroccolo di questa specie.
A due giorni dalla nascita prova il brivido che in media gli umani non fanno che in una vita.Vola, corre, nuota!tutto in un sol giorno!Sì perchè mamma anatra, pur essendo un uccello acquatico che vive al novanta per cento della vita in acqua, non fa il nido tra le canne palustri...troppo facile per i predatori!Così si avventura nella foresta in volo e trova da nidificare in qualche cavità di un vecchio albero a 10-15 metri dal suolo.Dopo un mese di cova nascono i piccoli.Ma come faranno gli anatroccoli senza piume a scendere dal nido in cima all'albero?Mamma anatra si lancia al suolo in volo.E i piccoli, uno dietro l'altro come preparati paracadutisti, giù, a seguirla!Agiteranno inutilmente le loro minute e buffe alette senza piume, e rimbalzeranno leggeri al suolo cadendo con il piumino del petto su un soffice materasso di foglie secche! E ora via dietro a mamma, correndo per oltre un chilometro verso l'acqua!
In giardino da me fanno così.Ma non hanno un chilometro.30 mt dal boschetto del nido all'acqua...e il lancio lo fanno da 1 metro scarso...forse non se ne accorgono neanche...
...meglio di niente...
08 novembre 2010
L'autunno:si inizia da qui.
E' autunno.Pensare che il lavoro vero in giardino comincia da qui.E' il momento di pensare su ciò che è stato bello o brutto quest'anno, troppo debole o troppo esuberante, sul tema dei colori e delle proporzioni, su cosa propagare o ridimensionare. E' il momento di preparare nuovi proggetti e nuove idee, il momento di piantare centinaia di bulbi prima ancora che vi cadano sopra le foglie, per poi cominciare a raccoglierle e compostarle e sminuzzarle e ridistribuirle nella terra delle aiuole. E poi più tardi,dopo gli ultimi fiori e prima dei primi, pettinare e tagliare le chiome secche, e muovere la terra e trapiantare con il cinguettio sempre presente del pettirosso, e ingrassare l'orto, e sistemare le strutture...
L'inverno è un lungo periodo laborioso, spezzato solo dai giorni di cattivo tempo e dalla neve, è il momento in cui cancelli il foglio, per dare matite e colori che tu vuoi alla natura, perchè con luce e acqua faccia un altro disegno, altre emozioni, altri spunti di riflessione.
E intanto gli ultimi pulcini di settembre, piuma dopo piuma sono ormai cresciuti, e dopo che queste ultime foglie saranno cadute torneranno a fiorire i crochi, i bucaneve, i narcisi e via via un' altra splendida primavera incanterà!
04 novembre 2010
Un giardino in pianura padana
L'obiettivo che cerco di raggiungere quando scelgo di piantare una pianta è quello di domandarmi dove prospera in natura. La risposta suggerirà dove e come piantarla. Per questo ormai escludo sempre di piantare nel mio giardino piante con esigenze opposte alle condizioni del mio terreno. E vale la stessa cosa con il clima. Ho definitivamente rinunciato a coltivare piante come delphinium, lupini, rododendri ecc.. Con il caldo afoso si ammalano e non fanno radici in terre argillose. Girando per giardini di mezza europa ho sempre trovato queste piante magnifiche. Nessuno però ha terra e clima della pianura padana.Tanto è vero che secondo alcuni studi la valle è considerata per queste condizioni alla pari solo ad alcuni stati USA tra california ad arizona. Una zona di transizione dove non si possono coltivare nè specie tropicali per via delle gelate e dell' umidità invernali, nè specie da ambiente fresco e boscoso per via dell'aridità e calura estiva. A me è capitato di fare un giardino proprio qui nel mezzo,nel letto di un antico fiume, dove d'inverno s 'inzuppa d'acqua e nel prato ci sprofondi, e d'estate ci si cuoce e la terra si secca e s'indurisce come il cemento!
Per fortuna le specie di piante sono milioni e natura fa crescere in ogni luogo un paradiso. I migliori sono sempre i suoi da cui trarre ispirazione per ambientare in modo appropriato quel concentrato di piante che è il giardino.
Quindi per forza di cose ho dovuto selezionare specie e varietà resistenti, che non mi facciano lavorare con assurdi apporti di terriccio che si consuma, o passare le giornate a tratttamenti speciali.
Alberi ed arbusti della pianura padana, piante erbacee dai steli forti e resistenti e graminacee...il vero futuro in questo ambiente: escono quasi indenni dalle grandinate, veloci a riprendersi, non temono parassiti, siccità e il loro splendore perdura fino a che non son coperte da 1metro di neve!
Il giardino va vissuto e goduto, deve sapere essere forte, pronto a ridestarsi dopo una tempesta, a rispuntare sotto i tronchi caduti di una tromba d'aria, sopravvivere a malattie, al freddo, al caldo...solo così avrà un anima e un carattere forte!