Blog di foto pensieri ed emozioni sul giardino e sulla natura

24 novembre 2010

Miscanthus: oro, argento e rame

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A fine novembre, nel giardino delle graminacee, sono i miscanthus a fare da struttura. Spiccano a farsi notare e le loro piume danzano al vento freddo che soffia caparbio sui capolini secchi di Aster, rudbeckie, echinacee ed altre piante perenni che sono ormai già addormentate in un letto di graminacee secche.
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I miscanthus ci accompagnano eretti fino alle nevicate, con le loro piume, che in 3 mesi sono virate in tutti i colori dei metalli preziosi: color oro, argento, rame…
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Se riguardo  le foto di settembre infatti l’effetto delle loro infiorescenze era decisamente ramato…
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A seconda della varietà,oltre che all’epoca, cambia la sfumatura di  colore della fioritura. Ma cambia anche il colore della foglia e il viraggio autunnale della stessa e le dimensioni della pianta. Tra quelli che mi entusiasmano maggiormente trova posto il “miscanthus s. variegatus” dalle foglie striate di bianco che danno luce alla composizione, la varietà “purpurascens” per la colorazione autunnale delle foglie, “adagio” dalla fioritura dorata, il “zebrinus” per le particolari foglie zebrate verde e giallo, “ferne osten” per le dimensioni contenute.Di seguito la foto del “miscanthus rotfush”, a fioritura molto chiara, direi bianca.
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Trovo sia molto bello usare le loro forme “selvagge” in contrasto con piante potate in forma e struttura formale,  come siepi squadrate o  potate a “onda” oppure intercalati a  palle di bosso. Sto lavorando in merito nel mio giardino modificando alcuni punti  per inserire miscanthus accanto  o  di fronte a questi elementi.Possono ringiovanire e vivacizzare una vecchia siepe o un qualsiasi giardino di  vecchio stampo.
Ritengo che i miscanthus siano preziose come oro argento e rame anche per altri motivi: queste piante, come molte altre graminacee,  rappresentano il futuro in quanto non si ammalano mai, sopportano  molte condizioni atmosferiche avverse e fanno vivere il fascino del giardino più a lungo nelle stagioni, anche sommerse dalla neve. Il loro effetto perdurerà nel cuore dell’inverno fino a  quando, con forbicioni da barbiere di giardino non deciderò di rasarle a zero, e allora saranno pronte per un altra primavera.

Il cavallo e il pulcino

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…Il cavallo avanzava lento,con il muso a sfiorare  terra, fissando il piccolo pallino giallo  che, forse spaventato forse inconsapevole, stava immobile tra l’erba. E a fatica lo vedeva e arrivato con il respiro sul piccoletto dilatava le narici per odorare e capire se…era un fiore, o un figlio di un fiore…

Ed io guardavo preoccupato e temevo che il gigante aspirasse il pulcino, o magari lo spegnesse con uno zoccolo.

Ma il cavallo teneramente lo fissò e gli chiese : “E’ novembre: se il fiore di un tarassaco non sei, cosa sei che sboccia d’autunno?”

E il pulcino: “PIO!”

E il cavallo perplesso  da un fiore che risponde “Pio!” alzò la testa, fece due passi indietro e di nuovo indifferente, si mise a pascolare la sua erba.

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Il pulcino, per niente spaventato dall’incontro con il gigante al primo giorno di vita (e vorrei vedere voi!), con uno slancio roteò le  sue zampine e raggiunse i suoi fratellini, e tutti insieme via, da mamma chioccia!

Ma ecco, ancora più curiosi a fissare stupiti il cavallo!E si chiederanno : “Ma se piume non ne ha, che razza di cosa sarà?”

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Certe volte gli animali, a guardarli, sembra abbiano un’anima.

Alcuni, di sicuro, ce l’hanno.

16 novembre 2010

Impavida salvia!

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Si iniziano a vedere già le trame degli alberi spogli dalle foglie, graminacee e perenni sono quasi del tutto secche, le ultime rose afflosciate nell’umidità autunnale….e questa grande salvia non ne vuole sapere di addormentarsi nell’inverno!
Ci manca una nevicata di novembre, come successe lo scorso anno, così fotograferò questi lunghi fiori blu con la candida neve.
Come si può vedere dalla foto scattata ieri, non solo i fiori sono restati intatti alle piogge ma continuano a sbocciare e spighe blu appena nate sembrano promettere fiori a tutto dicembre!Farò gli addobbi di natale in blu!
Non conosco nemmeno fiori stagionali che ora siano ancora fioriti da maggio come questa salvia hybrida Indigo spires!
A lei non interessa che le temperature di notte siano vicine allo zero, che il tepore del giorno sia inibito dall’umidità e dalle nebbie, che l’insolazione diurna sia quasi al minimo… quindi non riesco a capire quali fattori determinino la sua esuberante rifiorenza.
Di sicuro assieme alle gaure e perovskie entra nella lista  tra le mie piante perenni preferite per rusticità a terreno, malattie e durata di rifiorenza.
Il suo profumo è tipicamente di salvia dei prati, e ricorda nostalgicamente la primavera, quando crescono e fioriscono abbondantemente lungo i fossati, ai margini delle strade o nei campi d’erba.
Nel prossimo giardino che vorrei sviluppare ne voglio inserire un gruppo di 8 o 10 .Sarà un incredibile nuvola blu di 10 mq da entrarci dentro ed uscirne saltanto con la testa! Sì, perchè attenzione, è un vero gigante e da usare in bordure alte con piante che la sostengano.
Pensare che ai primi di aprile mi chiedevo se avesse superato l’inverno rigido che ricorderemo del 2009-2010. Non è prova da poco avere superato tale prova di freddo. Altre salvie a rischio da “clima mediterraneo” sono morte. Se ne sono andate molte piante nel mio giardino per il freddo e il ristagno d’acqua dovuto alle  lunghe nevicate. Così ricordo che premevo con le dita al colletto nerastro della salvia in cerca di gemme vive e la davo per spacciata. Ma ai primi timidi caldi primaverili ecco, un timido germoglio basale…poi due…ed io la spronavo con un po di concime, in attesa di una sostanziosa risposta per poterne prelevare vigorose talee da far radicare. Ed ora eccomi con oltre un metro e mezzo di bestione che dal peso della quantità di fiori si è  afflosciato a ricoprire tutte le rose e perenni secche nei dintorni, e una 30 di talee nell’angolo vivaio, piantate a ottobre e già tutte attecchite. Ora a guardarle sembrano innocue e timide piantine di salvia  hybr ida indigo spire… ma l’anno prossimo una volta piantate saranno giganti blu che guarderanno il cielo!

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14 novembre 2010

Pianta che ti passa....



Penso che queste di oggi saranno le ultime piantumazioni del 2010. Dopo settimane di pioggia ecco sistemati gli ultimi 100 bulbi di narciso. Spero di raccogliere tante emozioni quando a marzo busserà la primavera, e il boschetto si riempirà di questi generosi fiori!
Visto che ho una grave patologia incurabile che è quella del piantar sempre, ogni autunno  pianto un folto gruppo di bulbi  in una zona diversa, così quando gli anni si sommeranno avrò una  fioritura immensa!
Ogni volta però la cosa più difficile e irrimediabile è far passare l'inverno... intanto piantando colmiamo questi giorni grigi di novembre e  sogniamo la primavera... e ti passa la malinconia!

11 novembre 2010

Fiera di essere anatra mandarina!



Da anni nuotano nello stagno del giardino queste anatre.E ogni anno con la loro muta mi estasiano nuovamente. E' in questo periodo autunnale che si vestono del loro abito migliore e iniziano le loro danze d'amore nell'acqua e le femmine rispondono disegnando cerchi con il capo abassato a sfiorare l'acqua.
E a guardarle le si legge la loro fierezza!Si gonfiano e sfilano tra le ninfee.
I colori dei maschi sono perfetti, ben delineati nei segni del piumaggio e delicatamente sfumati entro le parti delimitate.Le vele che spuntano da sotto le ali sono superbe!
Quando vidi un documentario sulla loro vita e riproduzione in natura nelle immense foreste russe e cinesi, restai meravigliato.Incredibile è l'avventura che compie nei primi 2 giorni di vita l'anatroccolo di questa specie.
A due giorni dalla nascita prova il brivido che in media gli umani non fanno  che in una vita.Vola, corre, nuota!tutto in un sol giorno!Sì perchè mamma anatra, pur essendo un uccello acquatico che vive al novanta per cento della vita in acqua, non fa il nido tra le canne palustri...troppo facile per i predatori!Così si avventura nella foresta in volo e trova da nidificare in qualche cavità di un vecchio albero a 10-15 metri dal suolo.Dopo un mese di cova nascono i piccoli.Ma come faranno  gli anatroccoli senza piume a scendere dal nido in cima all'albero?Mamma anatra si lancia al suolo in volo.E i piccoli, uno dietro l'altro come preparati paracadutisti, giù, a seguirla!Agiteranno inutilmente le loro minute e buffe alette senza piume, e rimbalzeranno leggeri al suolo cadendo con il piumino del petto su un soffice materasso di foglie secche! E ora via dietro a mamma, correndo per oltre un chilometro verso l'acqua!
In giardino da me fanno così.Ma non hanno un chilometro.30 mt dal boschetto del nido all'acqua...e il lancio lo fanno da 1 metro scarso...forse non se ne accorgono neanche...
...meglio di niente...

08 novembre 2010

"La grandezza di un giardino ha ben poco a che fare con il suo pregio.E' la grandezza del suo cuore, della sua intelligenza e della sua volontà a rendere il giardino delizioso o banale..."
G.Jekyll

L'autunno:si inizia da qui.



E' autunno.Pensare che il lavoro vero in giardino comincia da qui.E' il momento di pensare su ciò che è stato bello o brutto quest'anno, troppo debole o troppo esuberante, sul tema dei colori e delle proporzioni, su cosa propagare o ridimensionare. E' il momento di preparare nuovi proggetti e nuove idee, il momento di piantare centinaia di bulbi prima ancora che vi cadano sopra le foglie, per poi cominciare a raccoglierle e compostarle e sminuzzarle e ridistribuirle nella terra delle aiuole. E poi più tardi,dopo gli ultimi fiori e prima dei primi, pettinare e tagliare le chiome secche, e muovere la terra e trapiantare con il  cinguettio sempre presente del pettirosso, e ingrassare l'orto, e sistemare le strutture...
L'inverno è un lungo periodo laborioso, spezzato solo dai giorni di cattivo tempo e dalla neve, è il momento in cui cancelli il foglio, per dare matite e  colori che tu vuoi alla natura, perchè con luce e acqua faccia un altro disegno, altre emozioni, altri spunti di riflessione.
E intanto gli ultimi pulcini di settembre, piuma dopo piuma sono ormai cresciuti, e dopo che queste ultime  foglie saranno cadute torneranno a fiorire i crochi, i bucaneve, i narcisi e via via un' altra splendida primavera  incanterà!

04 novembre 2010

Un giardino in pianura padana

Mi sarebbe piaciuto possedere un giardino ai margini di un bosco, sulle dolci colline dell'appennino o tra i verdi prati dell'austria o della normandia, con fresche estati e piogge rigeneranti... ma ho dovuto fare un giardino tra le vecchie paludi di due secoli  fa della serenissima repubblica , dove l'estate è afosa e l'inverno fangoso.
L'obiettivo che cerco di raggiungere quando scelgo di piantare una pianta è quello di domandarmi dove prospera in natura. La risposta suggerirà dove e come piantarla. Per questo ormai escludo sempre di piantare nel mio giardino piante con esigenze opposte alle condizioni del mio terreno. E vale la stessa cosa con il clima. Ho definitivamente rinunciato a coltivare piante come delphinium, lupini, rododendri ecc.. Con il caldo afoso si ammalano e non fanno radici  in terre argillose. Girando per giardini di mezza europa ho sempre trovato queste piante magnifiche. Nessuno però ha  terra e clima della pianura padana.Tanto è vero che secondo alcuni studi la valle è considerata per queste condizioni alla pari solo ad alcuni stati USA tra california ad arizona. Una zona di transizione dove non si possono coltivare nè specie tropicali per via delle gelate e dell' umidità invernali, nè specie da ambiente fresco e boscoso per via dell'aridità e calura estiva. A me è capitato di fare un giardino proprio qui nel mezzo,nel letto di un antico fiume, dove d'inverno s 'inzuppa d'acqua e nel prato ci sprofondi, e d'estate ci si cuoce e la terra si secca e s'indurisce come il cemento!
Per fortuna le specie di piante sono milioni e natura fa crescere in ogni luogo un paradiso. I migliori sono sempre i suoi da cui trarre ispirazione per ambientare in modo appropriato quel concentrato di piante che è il giardino.
Quindi per forza di cose ho dovuto selezionare specie e varietà resistenti, che non mi facciano lavorare con assurdi apporti di terriccio che si consuma, o passare le giornate a tratttamenti speciali.
Alberi ed arbusti della pianura padana, piante erbacee dai steli forti e resistenti e graminacee...il vero futuro in questo ambiente: escono quasi indenni dalle grandinate, veloci a riprendersi, non temono parassiti, siccità e il loro splendore perdura  fino a che non son coperte da 1metro di neve!
Il giardino va vissuto e goduto, deve sapere essere forte, pronto a ridestarsi dopo una tempesta, a rispuntare sotto i tronchi caduti di una tromba d'aria, sopravvivere a malattie, al freddo, al caldo...solo così avrà un anima e un carattere forte!

03 novembre 2010

L' atmosfera mattutina


Certe volte svegliarsi all'alba è una fatica che compi quando sei in luoghi di mare o di montagna per goderti il sole che delinea  l'orizzonte e i primi raggi nel cielo limpido a illuminare il paesaggio e per assorbire il senso di pace e riempirti  l' anima di serenità... ma altre volte è appagante, dopo una tazza di caffè, entrare nel piccolo mondo che è il giardino.
Una sottile foschia mattutina avvolge tutto attorno a te, i colori dei fiori avvolti nella rugiada sono diversi e sembrano più carichi, persino le forme ancora semichiuse  nei boccioli, oppure altre come le ninfee ancora totalmente chiuse dalla notte fino a che il sole non le risvegli completamente.
La luce  in questo fumo di gocce leggero, espande i confini come se il tuo fosse un giardino sparso per ettari nella campagna. I suoni sono diversi.Ovattati nell'umidità ma amplificati nel latente silenzio delle attività umane, han voce canti melodiosi di uccelli, di merli, di pettirossi,di uccelli di bosco, il canto di galli di pavoni di fagiani.... e poi cè la vita taciturna di ogni  piccolo insetto, alcuni ancora ibernati e avvolti nella rugiada che segna la rete di ragnatele e già attivi altri, con il ronzìo delle loro ali  nel laborioso giorno che ha appena avuto inizio.